ULTRAVIOLETTE ET LE GANG
DES CRACHEUSES DE SANG

SINOSSI

Alla morte della nonna Emma, ​​il regista Robin Hunzinger e sua madre Claudie trovano una raccolta di lettere gelosamente custodite per più di mezzo secolo. Quando le leggono, scoprono l’intensa corrispondenza tra Emma ed una ragazza di nome Marcelle. Le due si incontrano ancora adolescenti a metà degli anni ’20 e tra loro nacque un amore segreto e travolgente.  Dopo due anni furono costrette a separasi, seguendo ognuna il proprio destino.  Marcelle si ammalò di tubercolosi e fu ricoverata in sanatorio, dove scrisse centinaia di lettere ad Emma, ​​lettere che ancora bruciano per il grande potere evocativo.  Al sanatorio, la ribelle Marcelle, soprannominata “Ultraviolette”, guidò un gruppo di giovani donne anche loro malate – le cosiddette “sputatrici di sangue”. Questo film racconta la loro storia.

TITOLO ORIGINALE: ULTRAVIOLETTE ET LE GANG DES CRACHEUSES DE SANG

REGIA: Robin Hunzinger

PRODUTTORE:

FOTOGRAFIA: Gauthier Gumpper

MONTAGGIO: Benoit Quinon

SUONO: Marc mbNalard

AUTORE

Robin Hunzinger

Dopo aver studiato Storia e Storia dell’Arte a Strasburgo, Robin Hunzinger ha studiato Cinema a Jussieu con Jean Douchet, Jean Rouch e Bernard Cuau. Da allora ha realizzato film documentari sulla storia, la guerra, le tracce della memoria, l’uomo di fronte all’impensabile e la natura.
È un regista casalingo. Scrive, legge, filma, scansiona, inquadra, si ritira, registra, ascende e sale, solo (spesso) nel suo studio nei Vosgi. Tra i suoi film principali ricordiamo «Où sont nos amoureuses», «Vers la forêt de nuages» e «Inventaire avant disparition».
I suoi film sono stati proiettati in numerosi festival: Cinéma du réel (Parigi), Etats généraux du film documentaire de Lussas, Festival international du film de Rotterdam, Festival de Salonicco, Festival de Beirouth, FIGRA … Ha vinto due stelle dalla SCAM , ma anche il Grand Prix del festival Traces de Vie nel 2008, il Premio Ahmed Attia al MEDIMED nel 2011, il Premio Internazionale FREEDOM al Festival del cinema africano di Luxor, il Premio Speciale della Giuria al Festival Panafricano Internazionale di Cannes e il Miglior film documentario al Martinique International Film Festival nel 2016